Benvenuto in questo sito, dove troverai alcuni dei posti più belli e suggestivi di Napoli.
Eco la lista di quelli che secondo me meritano di essere visitati:
Spacca-napoli è la strada che va dai Quartieri Spagnoli al quartiere di Forcella, tagliando in linea retta la città di Napoli. Capirete meglio perché viene chiamata così se la guarderete da San Martino nella parte più alta della città.
Una leggenda vuole che l’edificio sia stato costruito con pietre magiche capaci di attrarre energie positive. Non di leggende ma di miracoli, parla la cappella di San Giovanni Bosco che si trova all’interno della chiesa. Migliaia di ex voto sono appesi alle pareti, come ringraziamento lasciato dai miracolati. L’Obelisco della Piazza è anch’esso avvolto da un’aura leggendaria: osservato in alcune ore della giornata, grazie ad un gioco di luci ed ombre, permette di intravedere l’immagine della morte…aguzzate la vista!
Una leggenda racconta di un uomo ingiustamente arrestato che, mentre veniva trasportato in carcere, vicino al muro della proprietà dei De Sangro, invocò l’aiuto della Beata Vergine. In quel momento il muro crollò portando alla luce un dipinto della Madonna. Scagionato, l’uomo fece restaurare il dipinto, divenuto poi oggetto di devozione, intorno al quale è sorta la Cappella. Il luogo divenne presto meta di pellegrinaggio, la gente si rivolgeva al dipinto sacro per ottenere le più svariate grazie. Ma la storia di questo luogo prosegue tra storia e magia.
Il Monastero di Santa Chiara nasce per volontà di Roberto D’Angiò ed è stato, sotto gli Angioini, il fulcro delle cerimonie civili e religiose. Accanto al monastero il Chiostro Maiolicato con i pilastri interamente ricoperti da maioliche in cui predominano il blu, il giallo e il verde: colori che si intonano perfettamente con l’ambiente circostante. Il chiostro costituisce una vera e propria oasi di pace nel cuore della Napoli caotica.
Maradona, El Pibe de Oro, incarna lo spirito di rivincita dei cittadini, rendendoli fieri di essere napoletani e unendoli in un’unica fede. Il calciatore è ormai divenuto una leggenda e continua ad essere amato dai napoletani e non, al punto da essere diventato oggetto di devozione.
Subito dopo Piazzetta Nilo, incontrerete un Altarino costruito in suo onore: una teca custodisce la foto di Maradona ed un suo capello. Alcuni tifosi, prima di una partita importante, si recavano qui per chiedere la “grazia“. L’altarino, in teoria, è “gestito” dal bar adiacente: mettetevi in fila per farvi la foto e poi prendetevi un caffè come partecipazione alle spese! Almeno questo è quello che invita a fare un cartello
Piazza San Domenico Maggiore si erge al centro di Napoli come una realtà assolutamente estranea al caos e al traffico che la circondano. Lontana da tutto ciò che è moderno, la piazza rapisce lo sguardo di chi vi passa.
Al centro il monumentale obelisco voluto dai Domenicani come ringraziamento per la fine della pestilenza nel 1556 e poi la Basilica in perfetto stile barocco. Turisti e giovani popolano la piazza sia di giorno che di notte, ma se vi trovate qui, oltre ad ammirare l’armoniosa diversità di stili architettonici che la compongono, conviene fare un salto da Scaturchio, la più rinomata pasticceria napoletana.
La Via dei Presepi, una delle strade più celebri di Napoli dove l’arte presepiale la fa da padrona. Una strada in cui anche nei mesi più caldi si può respirare l’atmosfera natalizia grazie ai bottegai che lavorano tutto l’anno per creare presepi di sughero e pastori di terracotta.
Le loro creazioni vengono poi esposte ad un’orda di cittadini e turisti che affollano questa strada nei mesi più vicini al Natale. Non solo figure canoniche, ma le statuine raffigurano anche personaggi legati all’attualità. Proprio l’estro creativo di questi maestri ha reso così longeva l’arte di una Napoli che ancora sopravvive.
C’è un luogo straordinario alla fine di Spaccanapoli, un Ospedale delle Bambole che dal 1840 si prende cura dei giochi preferiti delle bambine. Se da piccoli avete avuto qualche problema a guardare film horror in cui la protagonista era una bambola assassina, magari limitatevi a guardare l’ospedale dalla vetrina.
Teste, braccia, piedi, occhi, un’interna anatomia delle bambole è disponibile sotto i vostri occhi: alcune bambole sono in cura da molto, altre solo di passaggio e presto torneranno dai loro bambini.L’idea geniale venne nel 1840 a Luigi Grassi, lavorava in una stradina di “Spaccanapoli”. Fu una mamma a chiedergli di aggiustare una bambola rotta e da quel giorno l’ospedale non ha smesso di curare i suoi particolari “malati”. Il nome venne da una persona del popolo che passando da fuori disse in napoletano, “sembra proprio l’ospedale delle bambole“.